Il basenji è una razza di cane originaria dell'Africa. L'origine del suo nome deriva dalla lingua bantu e significa "indigeno".
Basenji | |
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Classificazione FCI - n. 43 | |
Gruppo | 5 Cani tipo Spitz e tipo primitivo |
Sezione | 6 Tipo primitivo |
Standard n. | 43 del 24/01/2000 (en fr) |
Nome originale | Basenji |
Tipo | Caccia, compagnia |
Origine | Repubblica Democratica del Congo |
Altezza al garrese | Maschio 43 cm Femmina 40 cm |
Peso ideale | Maschio 11 kg Femmina 9,5 kg |
Razze canine |
Sui graffiti egizi le prime immagini di questo animale. Lo si credeva completamente estinto, ma gli inglesi colonizzando l'Africa lo riscoprirono nelle regioni tra il Congo e il Sudan del Sud a metà del 1800. Le tribù pigmee ne sfruttavano l'eccellente vista, la velocità e la silenziosità per la caccia. Era utilizzato anche come guida nella foresta e come segnalatore di animali feroci. I basenji venivano utilizzati nella caccia per spingere le prede entro le reti del cacciatore. Le tribù azande e mangbetu, nel Congo del nord-est, chiamano i basenji, nella locale lingua lingala, mbwá na basɛ́nzi, che tradotto significa "cani dei selvaggi" o "cani degli abitanti dei villaggi". In Congo i basenji sono anche noti come "cani dei cespugli". Essi sono anche noti presso gli azande del Sudan come "ango angari".[1]
Portati in Inghilterra e affinati a partire dagli anni trenta, questi cani sono poco conosciuti in Italia.
È un cane da caccia o da compagnia, solitamente dolce con i bambini e molto indipendente anche se soffre di solitudine se lasciato solo a lungo.
Fortemente primitivo, incarna tutte le caratteristiche tipiche del gruppo: oltre alla già citata indipendenza, possiede una grande capacità di autogestione e maturità psicosomatica, tanto da essere uno dei cani meno neotenici in assoluto, per alcuni esperti quello che più di tutti matura intellettualmente fino a giungere al quinto stadio di sviluppo[2], quello del lupo adulto. Estremamente curioso, tende a cacciare e risolvere problemi di testa propria, senza l'ausilio umano.
Non è un cane particolarmente ubbidiente né facile da addestrare anche in quanto è difficile avere la sua attenzione senza annoiarlo velocemente. Con il metodo del rinforzo positivo si possono avere buoni risultati. È tendenzialmente un cane dominante e poco incline alla sottomissione, soprattutto se maschio.
La sua caratteristica più nota è che non abbaia, ma non è muto. Emette guaiti, ululati e un verso che secondo alcuni ricorda lo yodel dei tirolesi. Quando è particolarmente eccitato, può emettere abbai singoli e isolati. Secondo alcuni studi, questa particolarità vocale dipende dalla conformazione della laringe, diversa da quella di altri cani[3]. Altra caratteristica degna di essere citata è la quasi mancanza di odore e la grande cura di se stessi che questi cani hanno, dedicando spesso del tempo durante la giornata alla pulizia del proprio pelo[4].
È un cane primitivo. Il basenji rientra nel 5º gruppo, cioè quello dei cani di tipo spitz e di tipo primitivo. Particolarità che lo accomuna alle poche razze davvero primitive, è quella che sovente le femmine entrano in calore una sola volta all'anno, come le femmine di lupo. Comprendere questa sua forte impronta primitiva è molto importante per poter ottenere con molta pazienza dei buoni risultati con questo tipo di animale.
Onnivoro e poco esigente, mangia meno di un normale cane della sua taglia. Le sue possenti mandibole gli permettono di mangiare anche ossa normalmente proibite ai cani.
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